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“Dopo il disastro abbiamo dovuto modificare le nostre politiche su scienza e tecnologia, perché molte di queste politiche sono state colpite”, ha spiegato il viceministro dell’Educazione nipponico Kanji Fujiki a Roma, intervenendo al primo Simposio Italia-Giappone su scienza, ricerca e tecnologia, ha riportato Meteoweb.eu. Il sistema di previsione a lungo termine dei terremoti nipponico aveva sì messo in conto l’eventualità di un terremoto nelle aree poi effettivamente colpita ma è stato “incapace di prevedere la portata della catastrofe”.
19,03 miliardi di yen (circa 175 milioni di euro) sono stati destinati alla costruzione di una nuova rete di osservazione sismica per la fossa oceanica del Giappone e un sistema di preavviso “in tempo reale” contro gli tsunami. Il bilancio del Ministero per l’Educazione, la Cultura, lo Sport, la Scienza e la Tecnologia (Mext) per la ricostruzione è di 250 miliardi di yen (2,3 miliardi di euro). Oltre alla realizzazione di reti anti-disastro, serviranno anche al recupero delle strutture accademiche e di ricerca danneggiate dal disastro.
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